L’impatto con NY, accompagnati dal nostro autista ispanico che sulla “limo” ci fa vedere il film sul disastro del World Trade Center (con audio in sourround da multisala) giusto per farci iniziare bene (meno male che non l’hanno trasmesso sull’aereo quel film) è spettacolare..
Paco (lo chiamiamo così per convenzione) attraversa Manhattan, tronfio sul sedile del suo furgone “Limo”, bevendo una roba rosa ad alto contenuto di zucchero che sicuramente lo porterà ad una prematura fine.. Paco è alto 1,70 e peserà, ad occhio, 120 kg… la suola ad aria delle nike che ha ai piedi è a terra.
La città è brulicante di vita, macchine ovunque, ogni tanto, dalle parti di Central Park vediamo i calessi con i cavalli e i risciò che sfrecciano da tutte le parti.
Arriviamo in albergo verso le 14,30 ora locale e dopo una doccia tonificante scopriamo che l’albergo mette a disposizione degli ospiti una rete wi-fi gratis per cui accendiamo il nostro bel macbook e iniziamo a mandare mail e navigare… ci scappa pure una telefonatina a casa con skype che tanto è gratis.. con la webcam ci facciamo vedere dalla mamma Silvana, dal papà Edo e dalla nonna Laura che, tanto per cambiare, quando ci vede piange un po’…
Facciamo vedere NY dalla finestra della camera e poi spegniamo il mac e ci fiondiamo in strada diretti verso Broadway e i magazzini Macy’s (che scopriamo essere a 100 metri dall’albergo).
Il cartellone all’ingresso “il più grande negozio del mondo” è veritiero… solo il piano terra è 2 volte la rinascente (ma tutta!) e i prezzi sono veramente competitivi.
Iniziamo con i primi acquisti e poi, stanchi morti dal matrimonio, dal viaggio e, soprattutto dal fuso orario, usciamo per dirigerci verso Times Square e la zona dei teatri.
Times Square non è descrivibile… è incredibile lo sfavillio delle luci e l’esplosione di colori che c’è.. peraltro quando ci siamo stati era buio e quindi è stata veramente spettacolare.
Entriamo nell’Hard Rock Cafè (dove acquistiamo due magliette di cui una per il nipote topolino e una spilletta) e poi dentro un McDonald’s per un panino al volo.
Alle 19 rientriamo in camera dove la neo mogliettina cade profondamente addormentata sul letto e io mi metto a navigare un po’ finendo di completare il resoconto di questa prima giornata.
Con gli occhi che si chiudono scrivo queste ultime tre stupidaggini, che purtroppo non riescono ad esprimere al meglio le sensazioni del momento e vado a nanna.