8 FEBBRAIO 2010
Iniziamo alle 8 dopo aver atteso invano un collegamento via skype con la famiglia.
Veniamo avvisati con un sms che il computer è in riparazione quindi ci avventuriamo per le strade di Manhattan.
Decidiamo di risparmiarci un po’ di chilometri, anche se qui si chiamano miglia, prendendo la metropolitana verso “Downtown Manhattan”.
Ci fermiamo alla zona del ferry boat dove acquistiamo i biglietti per il traghetto che ci porterà a vedere la statua della libertà e Ellis Island dove una volta arrivavano gli emigranti, un po’ come oggi gli albanesi in Italia….
Il traghetto è affollato di persone e dopo l’ennesimo controllo (come in aeroporto) iniziamo la navigazione verso Liberty Island.
Arrivando dal mare la statua è incredibilmente bella…
L’attracco al molo ci porta ai piedi della statua… mamma mia quanto è grande!!
Prima di salire in cima alla statua ci controllano ulteriormente… che palle… come se nel frattempo avessimo potuto caricare armi e bombe a mano dall’ultima perquisizione di 10 minuti prima.
Finito possiamo finalmente salire.
Le scale sono ripide ma la meta fa dimenticare la fatica.
Arrivati in cima ci attende una magnifica vista dello skyline neworkese. Facciamo parecchie foto per ricordare questo momento emozionante.
Scendiamo e ci rechiamo nello shop a fare un giro.
Decidiamo, anzi, la mogliettina decide di comprare una palla di natale della statua della Libertà… mi sembra giusto.. siamo quasi a Pasqua!
Dopo ci imbarchiamo per Ellis Island dove decidiamo di fare un rapido giro per poi rientrare sulla terraferma e continuare la visite.
Il ritorno a Manhattan ci vede impegnati con Wall Street e la borsa di , il distretto finanziario e Ground Zero oltre alla Trinity Church che con i suoi vetri a cattedrale ci fa impazzire.
La visita prosegue verso il quartiere di Tribeca ma prima ci fermiamo a comprare un paio di Adidas per me al quartiere cinese e i francobolli per le cartoline.
La sete impazza dato che la mogliettina si è mangiata i pop corn a pranzo e ci infiliamo in un pub molto carino della zona di Tribeca.
Dopo una birrettina e un succo di arancia (chi ha bevuto cosa?) ci fermiamo per strada perchè la mogliettina ha fame e vuole un cane caldo… insaziabile.. a quando siamo qui ogni scusa è buona per mangiarsi un hot dog.
Proseguiamo per la metropolitana che ci riporta in albergo.
Doccia e cena nel grill di fronte dove una graziosissima cameriera ci porta un mezzo polletto con verdure per me e due piatti di zuppa per Monica oltre ad una gustosissima torta di mele (per Monica) con gelato alla cannella (che finisce direttamente nella mia pancia… anzi, nel mio girovita).
Poi nanna.. domani ci attende l’ultimo giro a NY… per ora…